Microscopio comparatore

E’ lo strumento che permette di comparare agevolmente le impronte sui reperti balistici. Consiste essenzialmente di due microscopi con identici obiettivi collegati da un ponte ottico contenente una combinazione di prismi che convogliano le immagini ad un unico oculare. E’ così possibile osservare due oggetti separati nel medesimo campo, compararli visivamente portando in giustapposizione le immagini di parti di ciascuno di essi. Gli oggetti appaiono in campo visivo circolare diviso al centro da una linea sottile verticale. Nel caso di proiettili sparati dalla medesima arma è spesso possibile far coincidere, lungo la linea divisoria, le microstrie presenti nelle impronte lasciate dalla rigatura della canna.

Banche dati e moderne tecniche di confronto

Nella sua prima realizzazione, negli anni 80, rappresentava lo strumento di supporto per il FBI per collegare gli innumerevoli delitti commessi con le medesime armi da fuoco nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti (da qui il nome composito DRUGFIRE). Anche questo è un sistema completamente automatizzato in grado di archiviare, ricercare e confrontare immagini di impronte su bossoli e su proiettili. Così come IBIS lavora in bianco e nero.
I microscopi e l’illuminazione delle stazioni di lavoro assicurano la standardizzazione del processo di acquisizione delle immagini grazie alla stessa concezione dei moduli già visti per IBIS.
Il sistema è corredato da due interessanti archivi:
il GRC (General Rifling Characteristics File) la guida più completa ed utilizzata nel mondo per l’identificazione dell’arma che ha sparato attraverso i dati balistici riscontrabili sui proiettili e sui bossoli, curata dai laboratori del F.B.I.

  • il SAF (Standard Ammunition File), una sorta di catalogo completo ed illustrato nei minimi dettagli della produzione di cartucce per armi da fuoco, suddivise per calibro. L’archivio disponibile attualmente è ancora parziale ma è in via di definizione il suo completamento.

Negli Stati Uniti il DRUGFIRE opera in collegamento fra gli Uffici FBI e di polizia di diversi Stati: Washington D.C., Florida, Texas, California, Oregon, Kansas, Illinois, Maryland.

Sistema IBIS (Integrated Ballistics Identificatio System)

Ha come scopo principale quello di fornire uno strumento idoneo alla gestione automatica di tutte le informazioni tecniche ed investigative relative a manufatti balistici repertati in occasione di fatti delittuosi nonché ai bossoli e proiettili ottenuti sperimentalmente con le armi in giudiziale sequestro.
Il sistema IBIS, adottato e messo a punto inizialmente dalla Polizia canadese, è stato il primo sistema integrato totalmente automatizzato in grado di archiviare, ricercare e confrontare le immagini di impronte balistiche su bossoli e proiettili.
Il principio su cui si basa è quello di acquisire ad alta risoluzione, tramite un microscopio ed un processo controllato da computer, le immagini dei proiettili e dei bossoli esplosi, di sottoporle, tramite specifici algoritmi di calcolo ad un processo di estrazione di un codice di segnatura univoco in grado di identificare i segni caratteristici lasciati sui reperti da parte delle armi che li hanno esplosi e di memorizzare immagini e codici di segnatura in una base di dati.
I dati identificativi di ogni nuovo reperto potranno così essere sottoposti ad un processo di correlazione con quelli dei reperti già presenti al fine dell’eventuale identificazione dell’arma che ha esploso il reperto e/o quella di altri reperti esplosi con la medesima.
Attualmente il sistema IBIS è operativo, oltre che presso gli organi di investigazione scientifica di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, in altri 11 Pesi del mondo tra cui il Dipartimento di Polizia di New York, la polizia del Sud Africa, l’agenzia ATF – ALCHOOL, TOMBACCOS & FIREARMS del Ministero del Tesoro Statunitense, le polizie di Spagna, Germania, Turchia ecc.
Per il futuro occorre infine sottolineare che i due colossi NIBIN (DRUGFIRE) e FORENSIC TECHNOLOGY INC. (IBIS), dal 2000 hanno dato inizio all’unificazione dei relativi data-base che daranno così vita ad un unico sistema multi funzionale.

Gunstore

Si tratta di una banca dati che memorizza i dati tecnici e le “impronte di classe d’arma”, cioè i segni che le parti meccaniche di un’arma rilasciano sul corpo del bossolo, relative alle armi in produzione ed a quelle di importazione. Il principio di base è che ogni arma viene prodotta dal fabbricante con caratteristiche uniche di costruzione. La particolare forma, detta “morfologia”, viene dunque classificata e memorizzata in una scheda tecnica del sistema “Gun Store”. La banca dati è in costante aggiornamento. Periodicamente le fabbriche di armi presenti in Italia inviano 4 bossoli-test relativi ad un modello di arma da fuoco in produzione oppure già prodotta, allo scopo di incrementare il patrimonio informativo del sistema.
Se sulla scena del crimine vengono quindi ritrovati bossoli o proiettili ma non l’arma che li ha esplosi, e nessun aiuto arriva da eventuali armi sequestrate, per avere informazioni utili è possibile interrogare “Gun Store”.
Sulla base dello studio delle morfologie del bossolo, “Gun Store” è in grado di dare subito un input investigativo fornendo le informazioni relative all’arma richiesta. Inoltre è in grado di effettuare comparazioni, sovrapposizioni e confronti delle immagini memorizzate, mediante l’utilizzo di un software, di una telecamera ad altissima risoluzione e di un programma di “manipolazione” delle immagini.